DDopo quasi un anno di stop presso l’Arsenale di Taranto per ammodernamento e manutenzione, lo scorso 15 ottobre il Giuseppe Garibaldi è transitato attraverso il Ponte Girevole verso il Mar Grande. La lunga sosta, consentirà di prolungare l’impiego operativo dell’unità per almeno altri 7-8 anni, è stata molto complessa e le lavorazioni hanno riguardato la quasi totalità degli impianti e delle strutture della nave.
I lavori finiranno il 10 novembre con la conclusione delle attività di collaudo, con ben quattro mesi di anticipo sul previsto e con una spesa effettiva perfettamente in linea con le risorse finanziarie assegnate di circa 11 milioni di euro.
Tanti sono stati gli interventi che hanno migliorato l’operatività della nave con l’introduzione di nuovi sistemi per un sempre maggiore rispetto e attenzione all’ambiente ed alla natura.
Per quello che riguarda l’apparato di propulsione, sono state sostituite le turbine a gas giunte al termine della loro vita operativa, il sistema di generazione elettrica (revisione dei diesel generatori e del sistema di distribuzione della rete elettrica), il ponte di volo (rifacimento del manto del ponte con un trattamento altamente performante e la cui applicazione richiede specifiche competenze tecniche e attrezzature all’avanguardia) e tutti gli impianti di supporto alle operazioni di volo, il sistema di condizionamento sia estivo sia invernale, i sistemi di sollevamento e movimentazione di velivoli e apparecchiature, gli accessori dello scafo, gli apparati ed armamenti del sistema di combattimento.
Particolare menzione meritano:
- la sostituzione degli impianti di trattamento delle acque oleose di sentina, per adeguare l’Unità alle ultime normative nazionali ed internazionali in difesa e a tutela del patrimonio ambientale
- il rifacimento del trattamento di pitturazione della carena con un ciclo di pitture a elevato contenuto tecnologico, in grado di assicurare una maggiore durata (10 anni invece dei 3-5 “canonici”), di ridurre i consumi di combustibile del 8-13% e, di conseguenza, ridurre le emissioni di sostanze inquinanti.
Per rendere l’idea la Marina Militare ci comunica che sono stati trattati complessivamente 5200 m2 di carena, 4400 m2 di ponte di volo, sostituiti 30120 kg di lamiere, bonificati e trattati 29348 m3 di casse e sentine sostituiti 4880 m di tubazioni.
Durante tutto il periodo di manutenzione l’equipaggio è rimasto a bordo, anche se in situazioni disagevoli, ha mantenuto viva ed efficiente la nave contribuendo al controllo e all’esecuzione delle lavorazioni.
L’anticipo sulla data di fine lavori è stato possibile grazie all’altissima specializzazione nonché alle capacità organizzative e produttive delle ditte dell’indotto navalmeccanico dell’Arsenale (con particolare riferimento alle attività di piattaforma).
Non va dimenticato come la capacità di pianificare, organizzare e gestire tutto il personale militare dello stabilimento ha originato una coesione d’intenti tra tutti gli attori coinvolti in questa operazione.