A bordo di Costa Diadema per il suo battesimo, non solo una giornata di festa, ma il momento in cui la nave, da corpo inerme, ha ricevuto la sua anima…
LLa tanto attesa cerimonia di battesimo di Costa Diadema si è rivelata un vero successo, ora possiamo affermarlo: organizzata in ogni dettaglio, gestita al meglio in termini di spettacolarità, allestimenti, eleganza e tempistica. Ecco un riassunto di ciò che è accaduto il 7 novembre a bordo della nuova ammiraglia di Costa Crociere, ormeggiata al Ponte dei Mille di Genova.
Tutto inizia a metà pomeriggio quando gli ospiti, dopo aver eseguito l’esercitazione di emergenza ed essersi preparati alla cerimonia in abiti formali, vengono saggiamente smistati in diverse aree della nave per assistere all’evento (evitando così il sovraffollamento e ogni difficoltà per ottenere un buon posto a sedere).
Una serie di presentazioni da parte dei direttori di crociera e collegamenti video, mettono in comunicazione le varie sale, così che tutti abbiano uno sguardo sulle altre. Solenne l’Inno Nazionale, accompagnato dall’orchestra di bordo e seguito da tutti gli ospiti in piedi.
La madrina Carolina Miceli, splendida nel suo abito lungo, sfila al braccio del comandante Massimo Garbarino, seguita dalle damigelle d’onore -in rappresentanza di Germania, Francia, Spagna e Cina- percorrendo tutti i punti di riunione fino al teatro Emerald, dove si svolgeranno tutti i riti del battesimo. Prima però, intervengono l’amministratore delegato di Costa Crociere Michael Thamm (l’unico a parlare solo in lingua inglese) e l’ingegner Antonio Quintano, direttore generale dello stabilimento Fincantieri di Marghera, che tra le sue parole augura all’ammiraglia “vento in poppa e mare piatto”.
Brevi auguri anche da parte del sindaco di Genova Marco Doria e dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando.
Particolarmente emozionante il momento della benedizione della nave, ad opera dell’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, il quale sottolinea che le nuove vie di comunicazione abbattono le distanze e contribuiscono all’incontro e alla conoscenza tra i popoli, rimarcando che Costa Crociere porterà in tutti porti e in tutti i mari il volto dell’Italia, professionalità, stile, signorilità, accoglienza. Presenti sul palco anche il Ceo del gruppo Carnival Corporation, Donald Arnold e il Senior Vice President Hotel Operations & Guest Experience, Neil Palomba.
Il significato di questo evento si percepisce ora meglio che mai: si dà il benvenuto non solo ad un nuovo mezzo di trasporto, non solo ad un gioiello nato in un cantiere navale italiano, ma ad un luogo nuovo, scenario di avventure, dove moltissime persone vivranno e lavoreranno e dove molti di più trascorreranno periodi di vacanza, celebrando la passione per il mare, per i porti, incrociando altri volti e altre vite.
Dopo il passaggio di consegna della Campana, si arriva al momento culminante con la frase di rito pronunciata dalla madrina, emozionata ma energica: “Io ti do il nome, Costa Diadema. Che Dio benedica te, i tuoi passeggeri, il tuo equipaggio e ti faccia attraversare mari sempre tranquilli” e la risposta di Garbarino: “In nome di Dio, madrina, taglia! (forte eh)”.
Il nastro viene tagliato e -grazie alle telecamere che inquadrano la prora della nave- si vede in contemporanea la bottiglia di spumante che s’infrange sullo scafo in un’esplosione di applausi.
La Regina del Mediterraneo è ufficialmente battezzata e il momento è da pelle d’oca.
I festeggiamenti proseguono all’esterno, con uno scenografico spettacolo pirotecnico che in moltissimi hanno ammirato anche dal porto.
Si continua poi a bordo con la cena di gala firmata dal Corporate Chef di Costa e stella Michelin, Fabio Cucchelli, e seguita anche dalla squadra di Ais Liguria e parte di Ais Veneto, composta da 48 sommelier. Sofisticata, forse fin troppo, dato che l’unica scelta possibile era il secondo piatto di carne o di pesce, ma qualitativamente di alto livello e di ottima presentazione.
Fino a tarda notte l’equipaggio tiene compagnia agli ospiti con uno spettacolo a teatro e la festa in maschera organizzata al lido centrale, con una grande esibizione di luci, colori, collane, maschere e un buon impianto audio gestito in modo ottimale per ballare ma anche poter chiacchierare senza urlare.
Durante tutta la durata dell’evento gli ospiti hanno potuto usufruire dei vari servizi di bordo senza ulteriori spese, avendo così la possibilità di provare anche le novità proposte tra cui la gelateria, la birreria, il ristorante giapponese, ma anche il la sala Star Laser con divertenti giochi, oltre al simulatore Formula1 e il cinema 4d.
Tante persone hanno seguito l’evento principalmente in quanto momento di festa, ma il Battesimo di una nave è una vera e propria cerimonia che ha origini antichissime e un profondo significato. È un rituale composto da precise attività svolte allo scopo di augurare buona sorte alla nave, al suo equipaggio e ai suoi passeggeri.
Ad esempio il gesto di rompere la bottiglia sullo scafo è l’evoluzione di un rito che originariamente prevedeva che la prua della nave fosse bagnata col sangue di sacrifici animali o addirittura umani; quando questa usanza venne superata, si utilizzava il vino rosso che ricordava simbolicamente il sangue, mentre oggi si utilizza spumante per il suo pregio.
Nei secoli sono cambiate alcune formule, credenze o superstizioni, ma tutte appaiono legate simbolicamente all’idea che una particolare celebrazione sia necessaria quando si dà vita ad una materia inerte qual è la lamiera (o il legno), che assemblata dalla sapienza del lavoro umano, dà infine forma a una nuova imbarcazione.
Nel battesimo si assegna il nome alla nave, funzione importantissima perché, come dicevano i pescatori, in quell’istante si dà l’anima all’imbarcazione.