Tutti gli impegni che la Cin deve mantenere in cambio di oltre 72 mln di euro l’anno.
CContinuità territoriale. Che cos’è? Come si applica? Chi ne ha diritto? E, soprattutto, quali impegni impone a Tirrenia, la «flotta di bandiera»? Ora informazioni, dati e clausole sono a portata di tutti, grazie alla pubblicazione del documento, una trentina di pagine, sul sito di Tirrenia Cin.
Una pubblicazione evidentemente attesa da tempo e non così scontata, dato che il Progetto Trasparenza di Tirrenia è stato presentato all’Assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna, alla presenza dell’Assessore Massimo Deiana. Grazie a questa iniziativa si trovano online, all’interno del sito di Tirrenia, tutte le informazioni relative alla Convenzione, in un’ottica di massima chiarezza nei confronti degli utenti e delle istituzioni.
«Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione – dice l’amministratore delegato Ettore Morace – ha deciso di rendere pubblici tutti i documenti relativi alla Convenzione. In questi due anni di gestione ci siamo resi conto che si parlava tanto della Convenzione, ma in realtà quasi nessuno ne conosceva realmente i termini e le condizioni».
Del rapporto regolamentato tra istituzioni e Tirrenia, spesso tra i passeggeri passava solo la speranza di trovare biglietti a prezzi calmierati, affossata da costi che di fatto aumentano, oppure contributi pubblici a fronte di disservizi. «Con questa iniziativa – prosegue Morace – che riteniamo un atto dovuto nei confronti delle Regioni interessate, soprattutto della Sardegna, vogliamo colmare un vuoto che spesso, in passato, ha dato origine a dubbi e cattive interpretazioni. La nostra manifestazione di trasparenza viene fatta nel totale rispetto del contratto in tutti i suoi contenuti e di concerto con la Regione Sardegna, prima a farcene richiesta, con la quale abbiamo intrapreso un percorso di seria collaborazione nel massimo rispetto delle reciproche responsabilità e ruoli».
Ma che cosa si legge nella Convenzione? Oltre a definire la Continuità territoriale e il suo funzionamento, vengono precisati gli obblighi a cui è tenuta Tirrenia e gli standard minimi da garantire, a fronte di un «corrispettivo di convenzione pari a un importo fisso annuale di 72.685.642 euro». Il documento spesso usa un linguaggio tecnico e da burocrati, ma le tabelle ben riassumono gli standard richiesti a Tirrenia, come i requisiti minimi per numero di corse, passeggeri e veicoli trasportati, velocità di crociera, tariffe massime in base alla stagione e molti altri dati.
Se l’armatore trasgredisce, sono previste delle sanzioni (ben spiegate nel documento). Nel 2013, ad esempio, Tirrenia ha effettuato 14 corse in meno di quelle previste dalla convenzione (rispettivamente 80 e 730) sulle tratte Cagliari – Palermo e Civitavecchia – Arbatax – Cagliari. Delle 486 corse richieste sulla Napoli – Palermo ne sono state espletate 22 di meno, mentre i collegamenti con le Isole Tremiti son saltati per 106 volte. Ma sempre per cause di forza maggiore. Il Ministero ha contestato le mancate corse per altre cause, con il relativo pagamento di penali, solo in due casi, entrambi sulla linea Livorno – Cagliari. Nessuna multa per i 113 ritardi di oltre un’ora accumulati nel 2013, perché tutti erano dovuti alle condimeteo. Nel 2014 la tratta Livorno – Cagliari è stata invece effettuata 40 volte più del dovuto, mentre il meteo ha costretto per 66 volte i traghetti delle Isole Tremiti a restare all’ormeggio. Due le multe per altrettante traversate saltate tra Ravenna e Catania.
Tutti gli altri dati, sia legislativi che economici e i relativi bilanci, si trovano sulla Convenzione pubblicata sul sito Tirrenia, alla voce “Azienda”.