IIl mondo delle crociere non è spaventato dalla situazione di instabilità della Libia e nel Mediterraneo e dalle nuove minacce dell’Isis che si è detto pronto ad attaccare anche “compagnie marittime e navi crociate“. Nessuno parla di cambiare ulteriormente gli itinerari, che già erano stati in parte modificati a seguito della Primavera Araba, e nessuno sente la necessità di avere militari armati a bordo anche perché ci sono “professionisti della sicurezza privata”, molti dei quali sono ex ufficiali delle forze dell’ordine, in contatto regolare con le autorità.
“Non possiamo rivelare – dice la Cruise Lines International Association, l’associazione internazionale degli operatori della crocieristica in uno statement appena trasmesso – i dettagli delle imponenti misure di sicurezza messe in atto dalla singole compagnie di crociera ma possiamo assicurare che queste ultime rimangono in costante contatto con le autorità nazionali e internazionali riguardo la sicurezza. A bordo ci sono professionisti della sicurezza a tempo pieno, che sono impegnati unicamente a garantire la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio”.
“Nel Mediterraneo non abbiamo navi che passano vicino alla Libia, in ogni caso per la sicurezza siamo in stretto contatto con la Farnesina e con le organizzazioni internazionali” spiega l’amministratore delegato di MSC Crociere, che lo scorso anno sulle sue 12 navi ha trasportato quasi 1,7 milioni di viaggiatori. “Siamo tranquilli – continua – per quanto riguarda la situazione di sicurezza dei porti che sono sotto stretto controllo di vigilanza e anche per la situazione delle navi in mare che sono seguite da un particolare sistema che permette alle autorità di vigilare sulle rotte. Un sistema di sicurezza privato infine è un funzione sulle navi in modo discreto”.
Costa Crociere, che nel Mediterraneo naviga con 12 delle sue 15 navi, fa sapere: “Costa Crociere considera la sicurezza degli ospiti e dell’equipaggio come la massima priorità e segue con attenzione la situazione internazionale. L’azienda è costantemente in contatto con le Autorità competenti per garantire la sicurezza delle proprie operazioni e attività e per un attento e costante monitoraggio dell’evolversi della situazione. Gli itinerari di Costa Crociere non prevedono scali in Libia”. Anche Royal Caribbean che quest’anno farà transitare solo nei porti italiani oltre 1 milione e 100 mila passeggeri, non si sente minacciata.
“La Clia – spiega Gianni Rotondo, direttore generale RCL Cruises LTD Italia – ci fa da faro in questa situazione e non ci ha trasmesso alcun allarme. Siamo tranquilli innanzitutto perché gli standard di sicurezza della mia compagnia sono elevatissimi e poi non abbiamo nessun porto di scalo in Nord-Africa. Già negli anni scorsi abbiamo tolto alcune tappe a rischio e questi tempi moderni sono stati caratterizzati da vari allarmi terrorismo: per questo la sicurezza sotto bordo e poi a bordo è così elevata”.
di Cinzia Conti – Ansa –