IIl reverendo Thomas Byles, della parrocchia Sant’Elena, a Chipping Ongar, nella contea di Essex si imbarcò a Southampton sul Titanic per officiare il matrimonio di suo fratello William che si sarebbe dovuto tenere il 20 aprile 1912 a Brooklyn, New York, ma la nave, come tutti sanno non giunse mai nel Nuovo Mondo.
A bordo del transatlantico, padre Thomas ebbe con l’aiuto del capitano Edward Smith degli spazi dedicati per celebrare le varie funzioni religiose. La mattina del 14 aprile 1912, officiò la Santa Messa in occasione della Quasimodogeniti (nell’anno liturgico della Chiesa luterana, la prima domenica dopo Pasqua) per i passeggeri di seconda e terza classe.
La sera del 14 aprile, mentre camminava e pregava sul ponte superiore, il Titanic urtò contro l’iceberg, il conto alla rovescia verso la fine era iniziato. Con numerose testimonianze alla mano, padre Thomas aiuto centinaia di passeggeri a trovare la salvezza sulle (poche) scialuppe di salvataggio e con grande forza e altruismo, rifiutò per più di una volta di salire su una scialuppa e decise di rimanere a bordo del transatlantico insieme alle altre anime perdute.
Nell’ultima fase dell’affondamento, quando tutti i restanti a bordo erano radunati a poppa, pafre Thomas confortò e recitò il Rosario e ascoltò le ultime confessioni di un centinaio di passeggeri, dando poi loro l’assoluzione.
Dopo l’affondamento, nelle fasi del recupero dei deceduti, il suo corpo non venne mai identificato e oggi, grazie ai suoi fratelli, esiste una lapide commemorativa posta all’interno della sua parrocchia.
Il suo grande aiuto, il suo gesto e la scelta di rimanere a bordo non è passato certo inosservato tanto da essere elogiato da Papa Pio X e oggi, Padre Graham Smith l’attuale reverendo della parrocchia di Sant’Elena ha proposto la canonizzazione di Padre Byles,
“E ‘un uomo straordinario che ha dato la sua vita per gli altri. Il Vaticano deve riconoscerlo come un martire della Chiesa. Stiamo sperando e pregando che al più presto egli sia riconosciuto Santo”
Per essere canonizzato – fatto santo – servono almeno due miracoli che gli devono essere attribuiti e certificati dai medici come aventi nessuna spiegazione scientifica.