foto: Alessandro. La Voyager a Palermo
Fonte: la Repubblica
Palermo perde in un solo colpo 96 mila crocieristi. Da quest´anno non farà più tappa al porto, permotivi di sicurezza, la Voyager of the Seas, la terza più grande nave da crociera del mondo. La Voyager fa parte della flotta di città galleggianti della compagnia americana Royal Caribbean, che l´anno scorso ha portato in città 121.835 crocieristi quasi tutti statunitensi considerando, oltre a quelli della Voyager, i viaggi fatti dalle altre due navi la Brilliance e la Navigator of the Seas. Una decisione, quella di far saltare gli arrivi del giovedì della Voyager of the Seas, che la compagnia ha preso da un paio di mesi e che ha comunicato all´agenzia marittima che la rappresenta a Palermo la F. Tagliavia di Angelo Tagliavia. Che da mesi denuncia invano all´autorità portuale l´inadeguatezza della «passerella mobile» del terminal dedicato alle navi da crociera. «Il porto di Palermo è stato definito ad alto rischio – spiega Angelo Tagliavia, che ha scritto una lettera di protesta al sindaco di Palermo, al presidente dell´Autorità portuale e al prefetto di Palermo – inadeguato cioè a prevenire la minaccia di atti terroristici, perché mancano misure di sicurezza. Inoltre, i passeggeri e l´equipaggio sono costretti a utilizzare per lo sbarco e l´imbarco la passerella mobile del terminal crociere». Un passaggio molto stretto che ha obbligato per tutto l´anno, sotto il sole e la pioggia, i turisti americani in transito a code e lunghe attese, oltre ad un tragitto lungo i due piani e attraverso la terrazza priva di copertura della stazione marittima.«Abbiamo chiesto più volte all´autorità portuale – aggiunge Tagliavia – di potere utilizzare in alternativa gli scalandroni di bordo delle navi. Da una delle porte della nave, i passeggeri avrebbero potuto sbarcare in banchina. Ma nonostante la nostra richiesta e le proteste dei comandanti, non abbiamo ottenuto nessuna risposta».
Il risultato è stato che la compagnia ha cancellato definitivamente il porto del capoluogo siciliano dagli itinerari della sua ammiraglia. Restano solo una decina di scali nel porto palermitano garantiti dalle due navi più piccole della Royal Caribbean, la Navigator e la Brilliance. Sono crociere di 10 giorni da Barcellona che toccheranno Palermo solo sporadicamente e non avranno la frequenza settimanale della Voyager. La beffa è che la Voyager non ha cambiato itinerario e continuerà a viaggiare nel Mediterraneo, e ad approdare in alcuni porti italiani come Napoli, Civitavecchia, Livorno ma salterà Palermo. Il danno economico è incalcolabile se si pensa che solo di tasse la compagnia armatrice di Miami, secondo gruppo crocieristico al mondo, all´autorità portuale ha corrisposto nel 2008 158.385 euro. «Questa gimcana all´interno della stazione ferroviaria – commenta Tagliavia – è servita solo a fare passare un consistente numero di persone davanti all´unica bottega, che si ostina a farsi chiamare duty free shop».Prova a ridimensionare le conseguenze della cancellazione degli scali dal planning il presidente dell´Autorità Portuale di Palermo Antonino Bevilacqua. «Noi per iscritto non abbiamo ricevuto nulla, dunque non posso dire se ci sono motivi di sicurezza dietro la decisione della Royal Carribean. Del resto, Costa Crociere e Msc che effettuano nel porto il maggior numero di approdi continuano a sbarcare e non hanno sollevato il problema. Il traffico intenso delle navi da crociera, che ha portato i numeri dei passeggeri in transito nel 2008 a quota 600 mila, il 15 per cento in più del 2007, ci ha spinto a presentare un progetto di restyling del porto, per accogliere al meglio anche le navi da crociera con la sistemazione dei moli e l´apertura di un´area di 7 mila metri quadrati. Un progetto da 24 milioni di euro, che attende l´ok della soprintendenza ai Beni Culturali e del provveditorato Opere Pubbliche».
Il risultato è stato che la compagnia ha cancellato definitivamente il porto del capoluogo siciliano dagli itinerari della sua ammiraglia. Restano solo una decina di scali nel porto palermitano garantiti dalle due navi più piccole della Royal Caribbean, la Navigator e la Brilliance. Sono crociere di 10 giorni da Barcellona che toccheranno Palermo solo sporadicamente e non avranno la frequenza settimanale della Voyager. La beffa è che la Voyager non ha cambiato itinerario e continuerà a viaggiare nel Mediterraneo, e ad approdare in alcuni porti italiani come Napoli, Civitavecchia, Livorno ma salterà Palermo. Il danno economico è incalcolabile se si pensa che solo di tasse la compagnia armatrice di Miami, secondo gruppo crocieristico al mondo, all´autorità portuale ha corrisposto nel 2008 158.385 euro. «Questa gimcana all´interno della stazione ferroviaria – commenta Tagliavia – è servita solo a fare passare un consistente numero di persone davanti all´unica bottega, che si ostina a farsi chiamare duty free shop».Prova a ridimensionare le conseguenze della cancellazione degli scali dal planning il presidente dell´Autorità Portuale di Palermo Antonino Bevilacqua. «Noi per iscritto non abbiamo ricevuto nulla, dunque non posso dire se ci sono motivi di sicurezza dietro la decisione della Royal Carribean. Del resto, Costa Crociere e Msc che effettuano nel porto il maggior numero di approdi continuano a sbarcare e non hanno sollevato il problema. Il traffico intenso delle navi da crociera, che ha portato i numeri dei passeggeri in transito nel 2008 a quota 600 mila, il 15 per cento in più del 2007, ci ha spinto a presentare un progetto di restyling del porto, per accogliere al meglio anche le navi da crociera con la sistemazione dei moli e l´apertura di un´area di 7 mila metri quadrati. Un progetto da 24 milioni di euro, che attende l´ok della soprintendenza ai Beni Culturali e del provveditorato Opere Pubbliche».