Purtroppo il terribile virus noto come coronavirus si è diffuso a livello globale, in Italia nonostante numerosi sforzi e limitazioni continua a contagiare ogni giorno un numero consistente di persone.
In queste ore il coronavirus è stato dichiarato “pandemia”, ogni Paese è tenuto ad attuare dei piani pandemici per gestire l’organizzazione di ospedali e terapie, in linea con quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Secondo la definizione dell’Oms, una pandemia è la diffusione in tutto il mondo di una nuova malattia e generalmente indica il coinvolgimento di almeno due continenti, con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo.
Per affrontare al meglio questa emergenza alcuni traghetti e navi da crociera potrebbero essere impiegati come ospedali galleggianti per far fronte alla saturazione di quelli di terra. Inoltre la possibilità di movimento, consentirebbe al traghetto o nave da crociera di poter raggiungere la città che ha più bisogno in tempi brevi.
In questi giorni un team di esperti sta studiando la soluzione migliore per impiegare navi e traghetti fermi in porto per disarmo o semplice misura preventiva. Oltre ad un impiego ospedalizzato sono allo studio soluzioni alternative che potrebbero veder impiegate navi e traghetti per accogliere i contagiati dal virus, persone in quarantena o malati comuni. Questo nuovo impiego richiede delle modifiche agli impianti di aerazione, i cui costi potrebbero essere suddivisi tra la compagnia e la Protezione civile, rapidi anche i tempi di realizzazione, a seconda del tipo di nave, da una settimana ad un massimo di dieci giorni.
L’esito felice di questa nuova iniziativa potrebbe liberare tanti posti letto dagli ospedali ormai saturi ed essere un modello di ospedale galleggiante da replicare ovunque nel mondo.