Prima della diffusione della pandemia coronavirus, qualsiasi sindaco avrebbe fatto l’impossibile, pur di veder regolarmente attraccare nella propria città una nave da crociera. Il motivo è molto ovvio, nel 2019 sono stati 12.5 milioni i passeggeri movimenti nei porti italiani (+ 10,4% sul 2018), si stima che ogni crocierista che scende dalla nave spenda almeno 2€ in città.
Con la diffusione a livello mondiale del pericoloso coronavirus, tutte le navi da crociera al mondo hanno terminano le loro operazioni e si sono fermate presso il porto più vicino, i passeggeri sono stati accompagnati a casa come parte degli equipaggi. Altri sono rimasti a bordo e hanno riportato le navi nei porti di appartenenza, talvolta dopo settimane di navigazione. (Costa Luminosa, Costa Diadema, Costa Pacifica, Costa Victoria)
Purtroppo in Italia, la notizia del rientro di navi ed equipaggi italiani non è stata ben accettata da alcune autorità locali e regionali, oggi le navi da crociera sono temute e considerate cariche di infetti da COVID-19.
Tra polemiche e divieti gli equipaggi italiani sono costretti a girovagare in lungo e largo nel Mar Mediterraneo in attesa di un porto d’approdo nazionale, dove poter finalmente sbarcare e dopo controlli medici far rientro dalle proprie famiglie. In queste ore, sembra che Costa Mediterranea, nave battente bandiera italiana di Costa Crociere con bordo solo un equipaggio di circa 150 persone, tutte italiane, potrà infine approdare nel porto di Napoli e consentire lo sbarco ed il rientro a casa dei marittimi.
All’appello mancano ancora altre unità italiane, come Costa Deliziosa, impegnata in una crociera giro del mondo prima che scoppiasse la pandemia, ora si trova al largo di Gibuti verso il Mar Rosso e dovrebbe arrivare in Italia a fine mese. Al momento sono ferme alle Bahamas Costa Magica e Costa Favolosa , in attesa di far rientrare l’equipaggio italiano e successivamente far rientro nel Mediterraneo presso un porto Italiano ancora non noto.
Personalmente trovo assurdo che a navi italiane, con equipaggi italiani ed anche stranieri venga proibito per presunti motivi sanitari di approdare in Italia. Anche i marittimi sono esseri umani, anche i marittimi devono riabbracciare i propri cari, anche i marittimi se necessario devono ricevere assistenza sanitaria come tutti gli altri cittadini.
Ora è il momento di essere uniti e di far vincere il buon senso, apriamo i porti alle nostre navi, accogliamo i nostri marittimi, che prima di tutto sono essere umani come noi.