LA PROVA DEL LUSSO: SILVER MOON

Il sogno di tanti appassionati crocieristi è provare una volta nella vita una delle navi da crociera della categoria “luxury”: noi lo abbiamo fatto per voi grazie a Silversea Cruises che ci ha permesso di testare la sua ultima nata Silver Moon nel corso della sua prima crociera “italiana” tra Venezia e Civitavecchia. Venite a scoprire con noi questo gioiello del “Made in Italy”.

LA NAVE

Costruita dallo stabilimento Fincantieri di Ancona, ha una stazza lorda di 40.844 tonnellate per una lunghezza “fuori tutto” di 212 metri. Consegnata lo scorso autunno, a causa dell’emergenza sanitaria ha iniziato il servizio attivo appena la scorsa estate nelle calde acque del Mar Egeo. Può ospitare a bordo un massimo di 596 passeggeri in occupazione doppia (623 inclusi i letti extra), quindi non parliamo delle mega-navi a cui siamo stati abituati negli ultimi anni ma di una nave boutique di dimensioni contenute dove si punta tutto sull’eccellenza del servizio. Infatti gli ambienti pubblici sono molto intimi ed eleganti e quasi tutti distribuiti nei ponti poppieri, una soluzione che può piacere o no: sicuramente originale rispetto alla maggior parte delle unità da crociera odierne che hanno ponti continui dedicati alle cabine o alle aree pubbliche.

PROTOCOLLO SANITARIO

Attualmente è concesso l’imbarco sulle navi di Silversea solo ad ospiti completamente vaccinati almeno da 14 giorni. Questa è un’ulteriore garanzia di sicurezza che permette di vivere l’esperienza di viaggio in maniera ancora più rilassata. Comunque all’imbarco viene fatto un tampone antigenico obbligatorio, seguito da un secondo a metà crociera. In più è disponibile a richiesta anche un terzo tampone allo sbarco per gli ospiti che ne hanno bisogno per rientrare al proprio domicilio. A bordo l’unica cosa che ricorda che stiamo vivendo in un periodo di pandemia è l’obbligatorietà delle mascherine negli ambienti al chiuso e la misurazione della temperatura da parte del proprio maggiordomo ogni mattina. Per il resto non si notava nulla di particolare, non c’erano necessità particolari di distanziamento sociale a bordo visto che eravamo solo in 375 passeggeri (ovviamente anche questa nave viaggia a capienza ridotta come le altre).

L’ITINERARIO

Ci siamo imbarcati a Venezia, per la precisione al terminal traghetti di Fusina a causa delle decisione governativa di bandiere le navi da crociera dal Canale della Giudecca. Check-in alla stazione marittima di Venezia con tampone incluso e poi trasferimento in autobus alla nave posizionata in mezzo a ciminiere non degne del prestigio della compagnia. Sicuramente la soluzione di altre compagnie di preferire Trieste forse è stata più indovinata. Lasciata la Laguna veneta ci dirigiamo a Zara sulla costa dalmata: città un tempo deliziosa ma che ha sofferto il martirio dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e l’esodo della popolazione autoctona italiana. Questi tragici avvenimenti l’hanno impoverita culturalmente, cosa che fortunatamente non è avvenuta per Sebenico, seconda tappa del viaggio. La città natale di Niccolò Tommaseo vanta un centro storico di architettura veneta perfettamente conservato, un vero gioiello che abbiamo scoperto grazie alle dimensioni ridotte dell’unità di Silversea che le permettono di raggiungere il piccolo porto sebenzano. La tappa successiva è Ragusa (Dubrovnik), forse la città dalmata turisticamente più celebre che è sempre un bel vedere, soprattutto se la si raggiunge in tender dalla rada come abbiamo fatto noi. Il giorno successivo è la volta di Kerkyra sull’isola di Corfù, altro porto crocieristico conosciuto ma che offre sempre piacevoli spunti. Fin qui le tappe in Croazia e Grecia, Paesi che permettono le escursioni libere ai passeggeri possessori di green pass. Per noi è stato quindi come tornare alle crociere di un tempo, davvero un grande piacere la discesa in autonomia agevolata dal fatto che Silversea mette a disposizione sempre per i suoi passeggeri uno shuttle bus gratuito nei porti dove il centro storico è distante dall’ormeggio della nave (nel nostro caso a Zara e Kerkyra). L’ultima parte del viaggio invece si è svolta in Italia dove il protocollo governativo ormai obsoleto non permette le discese libere ai vaccinati. Siamo approdati in rada a Giardini Naxos dove abbiamo optato per l’escursione organizzata a Castelmola e Taormina; infine ultimo scalo a Napoli dove abbiamo scelto l’escursione a Capri ridotta alla fine per il sopraggiungere della pioggia. La crociera si è conclusa poi con lo sbarco a Civitavecchia: nel complesso un bell’itinerario con nessun giorno di navigazione e soste molto lunghe nei porti.

IL SERVIZIO

Come abbiamo detto Silversea Cruises è una compagnia della fascia di lusso, quindi il servizio a bordo è molto curato e troviamo a disposizione dei passeggeri solo suites. L’intimità la fa da padrona su questa nave e quasi tutti i membri dell’equipaggio chiamano per cognome gli ospiti. Un encomio particolare va fatto per i maggiordomi di bordo che coccolano in tutti i modi possibili gli ospiti delle rispettive suite. La cura di questo servizio è davvero elevata e sicuramente colpisce rispetto alle navi di altre categorie. La lingua ufficiale a bordo è l’inglese, anche se diversi membri dell’equipaggio parlano italiano. Il menù del ristorante italiano è ovviamente nella nostra lingua, mentre il “today” viene stampato nella lingua di Dante nel caso a bordo ci siano almeno 20 passeggeri connazionali. Noi eravamo ospiti in una Silver Suite di ben 62 metriquadri: grande soggiorno, camera da letto, due bagni con doccia e vasca idromassaggio e uno spaziosissimo balcone. Nella mia carriera di crocierista non avevo mai soggiornato in una sistemazione di questo livello.

L’INTRATTENIMENTO

Scordatevi animatori e fotografi molesti, a bordo di Silversea non verrete importunati da nessuno. La tranquillità dell’ospite è al primo posto, però ci si può anche divertire grazie ad un intrattenimento studiato per questo target di clientela. Quasi ogni sera c’è uno spettacolo nel piccolo teatro della nave; nel corso della nostra crociera il cast era composto da sei bravissimi cantanti che hanno fatto show molto coinvolgenti variando i generi dimostrando una notevole versatilità artistica. Inoltre musica viene suonata in modo soft nei vari saloni e dalle 23 viene fatto un dj set presso il “Panorama Lounge”. Una citazione particolare va fatta per la coinvolgente festa a bordo piscina a tema canzoni anni Ottanta.

L’ECCELLENZA CULINARIA

Questo è il termine più corretto per descrivere le prelibatezze che abbiamo sperimentato in questa crociera. Un servizio di lusso non può che prevedere una cucina alla sua altezza. Se a colazione e a pranzo l’esperienza è stata nella media di altre navi, l’eccellenza si raggiunge a cena dove gli chef di bordo hanno dato il meglio di se. Una citazione particolare va fatta per il ristorante “Atlantide”, il principale della nave dove ogni ospite in genere cena di sera. La qualità e varietà del suo menù lo rende una spanna al di sopra della media riducendo il divario con i ristoranti di specialità. Quindi i ristoranti tematici a pagamento sono soltanto 2: il più celebrato è quello francese “Le dame”, forse sopravvalutato. Il secondo è quello giapponese “Kaiseki” che a pranzo serve sushi gratuitamente (secondo gli amanti del genere di altissimo livello). Altre opzioni ristorative sono il S.A.L.T (Sea and Land Taste Programme) che aggiunge un tocco di cucina etnica degli scali toccati e prodotto sui cui Silversea sta dimostrando di credere molto tanto da incentrare molta della sua promozione su questa opzione. Poi va citato “La Terrazza”, un normale buffet a colazione e pranzo che si trasforma in un ottimo ristorante italiano a cena, d’altronde Silversea è la più italiana delle compagnie di questa fascia. Poi ci sono le opzioni ristorative a bordo piscina: il “Grill” che fa hamburger a pranzo e carni pregiate a cena con la curiosa possibilità di far cucinare all’ospite sulla piastra la portata principale: l’altro è la pizzeria “Spaccanapoli” che sforna pizze intere quasi tutto il giorno, anche se sono perlopiù adatte a stranieri più che a noi italiani. Infine c’è il “Silver Note” dove vengono servite delle tapas reinventate da Silversea con un sottofondo musicale, altra bella intuizione. A tutto questo va aggiunto il servizio in camera dove si può ordinare a tutte le ore di tutto e di più. Quest’ultimo diventa fondamentale quando si rientra dalle escursioni visto che gli orari del buffet (12-14) e del ristorante principale (12-13.30) sono abbastanza limitati e quindi anche noi abbiamo usufruito un paio di volte di questo servizio. Basta chiamare il room service e nel giro di 20, massimo 30 minuti hai tutte le prelibatezze che vuoi nell’intimità della cabina.