Se vi chiedessi cosa sapete su Azamara Club Cruises, cosa mi rispondereste? Anche il più accanito appassionato, saprebbe dire sicuramente ben poche cose. La risposta più comune potrebbe essere che si tratta di un brand premium del gruppo Royal Caribbean e che opera con due navi, Azamara Quest e Journey.
Pazzo per il Mare è stata una delle poche testate giornalistiche che hanno avuto il privilegio di passare una giornata a bordo della Azamara Journey a Civitavecchia, alla presenza del presidente e CEO della compagnia, Larry Pimmentel, che ha risposto alle nostre domande e curiosità, oltre ad averci illustrato la filosofia ed il futuro della compagnia.
Tra le altre novità, dal prossimo anno Azamara approderà sul mercato italiano. Come ci ha spiegato Gianni Rotondo, la promozione dei marchi del gruppo Royal in Italia è stata graduale, e dopo aver spinto su Royal e Celebrity è giunto il momento, in misura ridotta, di proporre anche questo brand destinato ai viaggiatori più esigenti.
Veniamo accolti da Jhoannes Tysse, il Comandante della nave per il tradizionale benvenuti a bordo. A discapito di qualsiasi preconcetto che abbiamo sulla freddezza nordica, dopo i primo convenevoli inizia subito ad interagire con noi giornalisti in modo moldo informale, tirando fuori dalle tasche il suo iPhone. Dopo aver cercato tra le foto, ci mostra gli scatti di un giorno memorabile per l’equipaggio ed i fortunati passeggeri, avvenuto qualche mese fa poche miglia fuori Reykjavik.
Vedendo all’orizzonte pescherecci islandesi e dopo essersi consultato con il Presidente della compagnia, il Comandante da ordine di fermare le macchine per imbarcare, direttamente dai pescatori ed in alto mare, il pesce ancora nelle reti. Così, dopo i dovuti controlli sanitari, il giorno seguente gli ospiti hanno potuto magiare questo pesce freschissimo preparato dagli chef di bordo.
Questo piccolo aneddoto mette in risalto una delle caratteristiche che rendono unica Azamara, anche nei confronti delle altre compagnie di lusso. L’equipaggio è ben preparato e riceve una preparazione oltre ogni standard. Non a caso, il personale che lavora a bordo piscina è stato formato dallo stesso team che si occupa dei maggiordomi della Regina Elisabetta a Buckingham Palace.
Un servizio simile gratifica gli ospiti, rendendo unico ogni momento di crociera. Ma la vera ragione del successo di questa compagnia è la programmazione degli itinerari, basata esclusivamente sulle destinazioni.
Ogni crociera presenta almeno una o due overnight, e in alcune occasioni la nave resta ferma in porto anche per 5 o 6 giorni, come accade a Rio de Janeiro per il Carnevale o a Monaco in occasione del Gran Premio. In questi casi, gli ingressi nelle aree VIP di questi eventi sono inclusi nel prezzo della crociera…
Allo stesso modo, si ripropone ogni partenza una o più “AzAmazing Evenings”, ovvero eventi unici realizzati per conoscere e scoprire il territorio in maniera esclusiva, come spettacoli teatrali o degustazioni enogastronomiche private.
Le due navi, Azamara Journey e Quest sono sicuramente belle ed eleganti. A mio avviso, spesso con qualche elemento kitsch o classicheggiante di troppo ma, dopo tutto, si tratta di navi intime, accoglienti e luminose come poche. Una volta finito il tour fotografico, abbiamo avuto l’esclusivo ed immenso piacere di incontrare Larry Pimentel, presidente e CEO di Azamara, chiamato da Richard Fain nel 2006 per creare questo prodotto esclusivo che pare riscuotere un grand successo.
Il successo della compagnia è fuori discussione ed un dato risalta tra tutti: quasi la metà delle crociere 2014 e 2015 è già sold out. Per Pimmentel Azamra è una compagnia in fieri, nata solo da qualche anno e destinata ad una nicchia.
L’intimità di nave piccole e le nuove destinazioni che si vanno ad aggiungere (come ad esempio, per la prima volta in assoluto, l’Australia) è considerata come la strada che Azamara dovrà sempre inseguire poiché con il gigantismo navale si accontenta il bacino mass market ma restano sempre più esclusi coloro che vogliono viaggiare in crociera per scoprire il mondo.
Non a caso, Azamara con sole due navi tocca più di 226 porti in tutto il mondo. Alla domanda se la compagnia si adeguerà per attirare i mercati emergenti asiatici la risposta è stata: “No, Azamara resterà sempre una compagnia angolsassone.
Il nostro cliente tipo proveniente dal bacino asiatico vuole viaggiare in un’atmosfera occidentale e, per tale ragione, la compagnia non cambierà. Inoltre, con oltre 57 nazionalità diverse dei membri del nostro equipaggio, saremo in grado di soddisfare qualsiasi sua richiesta.”
I racconti del Comandante, le risposte esaurienti date dal Presidente di Azamara e la nave meriterebbero un articolo sicuramente più lungo di quanto non possa davvero fare. Sicuramente, tornerò presto a raccontarvi ulteriori dettagli sulla nave e le strategie future della compagnia, apprese per bocca non di un ufficio stampa ma di colui che questa strategia la scrive davvero.
Vi lascio alle foto della nave, con un pizzico di invidia nei confronti di una ospite presente a bordo alla sua 14esima crociera consecutiva… Sicuramente un Pazzo per il Mare ad honrem…
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