Dopo due anni dal naufragio, il comandante (ex) Francesco Schettino è ritornato all’isola del Giglio, dove tutto ebbe inizio, dove tra acciaio e rocce è finita la sua carriera, dove 32 persone hanno lasciato la propria vita, dove si è consumata la più grande tragedia del mare degli ultimi anni…
Imputato al processo, Schettino ha avuto la possibilità di ritornare sull’isola e salire a bordo della Costa Concordia che ad oggi è solo una pallida ombra di ciò che era prima della tragedia. Insieme ai tecnici, periti e accompagnato dal suo avvocato, Schettino con una mappa dettagliata dei ponti emersi è rimasto a bordo della nave per circa tre ore.
Tre ore di sopralluogo dei ponti, tra ascensori, generatori di emergenza e porte stagne, ma prima di salire a bordo, Schettino è stato inseguito da giornalisti italiani e stranieri, fotografi, cameraman. Una barriera umana che gli impediva il passaggio costringendolo a chiedere aiuto alle forze dell’ordine per scortarlo fino al porto.
Tra uno spintone e l’altro, Schettino è riuscito a rispondere a diverse domande e togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa rilasciando diverse dichiarazioni.
“O si sente o si ascolta o si capisce. Se avete seguito il processo dovete avere chiara la differenza tra cosa è un inchino e un passaggio ravvicinato alla costa. Chi parla di abbandono nave non ha capito un c…”. “C’è chi ha patteggiato ammettendo colpe, io invece ci ho messo la faccia e sto facendo un processo. Prima di dire Schettino è il colpevole o il responsabile, aspettiamo.
“Sulla nave sono andato a dare il mio contributo tecnico ai miei consulenti. Ho dato precise indicazioni che serviranno per l’esito finale delle perizie che determineranno le varie responsabilità”.
“Le sensazioni personali non credo possano essere oggetto di investigazione giornalistica. O si fa gossip, o Novella 2000, oppure vi interessa avere dei riscontri tecnici.”
L’arrivo di Schettino al Giglio è l’occasione anche di parlare sul procedimento per la rimozione della nave semi affondata e sui tempi tecnici e a questa domanda ha risposto direttamente il sindaco dell’isola Sergio Ortelli.
Quanto al relitto della nave ”abbiamo imboccato il rettilineo finale perché sia rispettata la previsione di fine giugno per la rimozione della Concordia. Quando avverrà la rimozione – ha aggiunti Ortelli – l’isola potrà ritornare pienamente alla sua vocazione per il turismo”.