Travolti da un insolito destino
nell’azzurro mare d’agosto
Lina Wertmüller – 1974
Se deve servire un naufragio per mettere fine all’arroganza, alla discriminazione sociale e alle parole di una mediocre signora, allora che naufragio sia!
Il pubblico, travolto da un insolito schieramento verso la parte dei più poveri, di quelli che si trovano “in basso”, si trova ad assistere ad una storia interessante e ben riuscita incastonata all’interno di uno sfondo blu, o meglio, azzurro, dove emergono una fotografia eccellente, interpreti eccezionali e dove il passionale dialetto vince sullo stentato italiano.
In seguito ad un naufragio, una signora milanese “per bene” ed un rozzo e ignorante marinaio trovano rifugio su un’isola deserta.
Dopo esser stato trattato come una bestia, il marinaio ottiene, finalmente, la propria rivincita sulla signora che, dispersa sentimentalmente, si innamora di lui.
Un capovolgimento di ruoli, di ambientazioni e soprattutto di valori quelli proposti, in questo film, dalla regista Wertmüller e anche se non ci lascia sognare fino alla fine con la riconciliazione dei due protagonisti, ci permette di assistere ad una vittoria di principi morali e sociali.
Recensione a cura di Stefano Mosca per la rubrica “Cine-Mare”