Facendo quattro calcoli, saranno 50 anni (forse anche di più) che la laguna di Venezia è attraversata dalle navi passeggeri, prima dai gloriosi transatlantici e in tempi moderni dalle nave da crociera, di tutte le stazze e dimensioni.
Dopo tutto, da sempre, la Serenissima è un luogo unico, dove tutti gli sposamenti, anche i più piccoli, avvengono sull’acqua. Venezia deve tutto all’acqua, alle navi, alla navigazione.
Dai transatlantici fino alle moderne navi da crociera non c’è mai stata una pausa. E’ stato un continuo, un via vai di navi che sotto gli occhi dei veneziani e non solo hanno lasciato la loro scia ed i loro saluti.
Nel corso degli anni, la stazza delle navi di passaggio è andata ad aumentare senza comunque dar fastidio a nessuno. Forse qualche commento negativo sporadico, ma nulla di più. Per molti era (e rimane…) una sorta di spettacolo, sia per coloro sulle due rive che quelli a bordo.
Poi, ad un tratto qualcosa è successo. Nella notte del 13 gennaio 2012, all’isola del Giglio, a 360 km da Venezia, la Costa Concordia urtò uno scoglio a circa 500 metri dal porticciolo dell’isola, causandone il parziale affondamento, la morte di 30 persone, 2 dispersi e numerosi feriti.
L’inchiesta è ancora in corso, ma pare accertato che l’urto fu causato a causa di una navigazione turistica azzardata, chiamata poi “inchino”, parola inventata di sana pianta, ormai entrata nel linguaggio comune. Per certi giornalisti, anche il passaggio nella laguna veneziana è un inchino. Peccato che sia solo la via obbligata per raggiungere il porto…
Dal dopo-Concordia, però, il comitato “NO Grandi Navi” (appartenete alla schiera dei tanti comitati NO Qualcosa presenti in Italia) ha dichiarato guerra al passaggio delle navi a Venezia, ritenendo questi bestioni assolutamente pericolosi, inquinanti, terribili, maledetti: la vera minaccia per la storica città, i demoni di Venezia.
Periodicamente i partecipanti al comitato organizzano blitz con barche e striscioni con frasi che preferisco non riportare in questa sede: le foto che alleghiamo parlano da sole.
Massimo rispetto per la loro causa, ma qualcosa non torna. La loro crociata è iniziata subito dopo il naufragio della Concordia, ma mi chiedo, se quella sciagura non fosse mai accaduta, quelle navi”grandi, brutte e cattive” continuavano il transito indisturbate sotto gli occhi di tutti? continuavano ad essere buone e docili?
Ora ad un tratto, tutti, ma proprio tutti contro queste navi, quotidiani e internet sono pieni di lettere e commenti che inneggiano al via le navi da Venezia.
Un esercito di salvatori della Patria al servizio dell’antica città lagunare, che sembra non curarsi più del progetto MOSE, o della manutenzione delle case, o di cercare di portare più turisti perchè è il turismo che ha permesso ad una città “strana” come Venezia di sopravvivere ai tempi moderni.
Fino al giorno precedente del naufragio al Giglio, quelle navi avevano mai dato fastidio? Eppure negli ultimi anni erano sempre più grandi, non erano certo invisibili. Non erano potenziali macchine per uccidere anche prima del naufragio?
Non mi sembra. Anzi, quelle navi portano una ricchezza immensa. Non dal punto di vista della magia del transito nel canale, che fa molto cartolina ma sicuramente porta i meno esperti ad avere paura che qualcosa vada storto. Quella che porta è un esercito di turisti pronti a spendere, a fotografare, a vedere. Inoltre, porta centinaia di posti di lavoro locali.
Il comitato NO Grandi Navi sembra non accorgersene. Anzi, fa di tutto per fare disinformazione. Tempo fa, in una nota tasmissione televisiva un esponente del comitato disse: “eh ma tanto i turisti non scendono, passano il tempo chiusi nel casinò della nave”, dimostrando una superficialità ed una ignoranza, perchè di ignoranza si tratta, mostruosa.
Altre teorie sulla pericolosità di questi giganti riguardano il moto ondoso generato, anche se una nave con uno scafo ben progettato che naviga a 3 nodi non produce quasi onde, al contrario di tutti i migliaia di vaporetti e motoscafi che transitano tutti i giorni per tutto l’anno.
Come sempre, si aspetta la tragedia, il capro espiatorio, il famoso movente per protestare contro qualcosa. Anche se le teorie esposte dal comitato fossero vere (l’inchino, il moto ondoso, non portano turismo, demoliranno Piazza San Marco,…) forse bisognava accorgersene prima. Si trattatava quindi di una crociata crociata da iniziare prima, non dopo 50 anni.
Ironia della sorte, proprio questa mattina ad uccidere un turista tedesco a Venezia è stato lo scontro tra un vaporetto e una piccola gondola…. ora, per essere equi, andrebbe creato un comitato “no vaporetti a Venezia”. Ma a questo punto, gli esponenti di NO Grandi Navi non potrebbero raggiungere la manifestazione da loro organizzata, in quanto boicottati dai loro amici (o loro stessi?) del NO Vaporetti…