Forse quelle crociere messe in vendita erano fin troppo vantaggiose per il tipo di itinerario da sogno tanto che 400 palermitani sono corsi ad acquistarle. Peccato che i crocieristi sono rimasti a terra, a partire a quel paese lontano lontano ci ha pensato il tour operator e i soldi delle caparre.
A raccontare questa serie di sfortunati eventi ci ha pensato il quotidiano Repubblica di Palermo con le storie e denunce dei truffati:
Un centinaio di persone, ha versato la caparra di 130 euro per una crociera fantasma con Costa Luminosa nel mar Baltico. Una delle tante offerte della tour operator. Un viaggio di una settimana, tutto compreso. Prezzo: 700 euro per gli adulti, 200 per i bambini, volo compreso. Ma c’è anche chi ha consegnato 11 mila euro tondi tondi per raggiungere l’America. Tutti soldi persi, almeno per ora, per i viaggiatori un po’ sprovveduti che si sono fidati del semplice passaparola e di qualche e-mail da parte dell’organizzatrice.
Nella rete della donna, con un passato da impiegata in una delle agenzie di viaggio più conosciute in città, sono finiti funzionari di polizia, carabinieri, ma anche avvocati e commercianti tra i quali il titolare delle gelaterie “Al gelatone” e quello delle enoteche “Picone”. Le storie dei vacanzieri delusi sono state raccolte da due avvocati. Una denuncia è già stata depositata in procura, ma c’è chi ha iniziato la caccia alla maga dei viaggi fantasma e si è anche presentato sotto casa sua.
Peppe Cuti, il titolare delle gelaterie “Al gelatone” ha perso quasi duemila euro per la crociera nel nord Europa e per quella di natale ai Caraibi. “Il giorno ultimo per consegnare la caparra di 130 euro per il nord Europa era il 28 luglio, saremmo partiti il 16 agosto – racconta l’esercente – e invece proprio a fine luglio con una mail siamo stati informati che per motivi personali e tecnici la crociera era stata annullata. Siamo andati su tutte le furie. La signora ci aveva anche incontrato in alcune riunioni in cui aveva spiegato come organizzarci per le escursioni nelle varie tappe e aveva illustrato i pacchetti per i beveraggi. Ci eravamo incontrati nell’enoteca Picone”.
Quando ormai la truffa era stata messa a segno, qualcuno ha anche contatto la compagnia di navigazione Costa e ha scoperto che non esisteva alcuna prenotazione. Subito sono partite le ricerche della donna che si è limitata a riferire: “Cercherò di ridarvi i soldi”. E poi è sparita nel nulla. I raggirati avevano preso contatti con la donna a metà del 2013, quando tra alcuni amici si era sparsa la voce dei viaggi convenienti.
“Siamo caduti nella rete – racconta un’altra vittima, Antonio Lipari, titolare di una tabaccheria in città – perché altri amici effettivamente erano già partiti con i pacchetti organizzati da lei e tutto era andato bene. Ci siamo fidati”.
Antonio Vitellaro, imprenditore edile truffato con la sua famiglia: “È stata rovinata tutta l’estate. Alla fine non abbiamo avuto nemmeno la voglia, e le sostanze, per fare altro. Abbiamo trascorso tre giorni a Mazara del Vallo e a Etnaland per i nostri figli “.
Anche l’avvocato che difende una parte dei truffati è tra le vittime. “Anch’io e la mia famiglia siamo stati coinvolti dal passaparola tra amici. Si era liberata una quadrupla e ne avevamo approfittato. Ho perso oltre 500 euro”, racconta Alessandra Pastorello, avvocato penalista.
Al cellulare della falsa operatrice turistica non risponde nessuno. “Il giro sarà più vasto, è certo”, dice Peppe Cuti. Un segnale in tal senso arriva dai social network. Già nell’ottobre del 2013 l’associazione “Autotutela agenti di viaggio” aveva pubblicato un avviso su Facebook addirittura con il titolo “Attenzione,attenzione, attenzione “, riferendosi alla falsa tour operator. “Chiunque avesse notizie su di lei è pregato di farcele pervenire”. L’associazione aveva messo in guardia altre probabili vittime, ma degli ultimi 400 raggirati nessuno aveva letto quel messaggio.