DDopo i primi contagi sia suolo statunitense che su quello europeo, la pandemia di Ebola sta assumendo nuove dimensioni, anche a causa dei continui lanci di agenzia che stanno infiammando l’opinione pubblica queste settimane. Ed è di oggi la notizia che accosta per la prima volta, nei titoli, le parole Crociera ed Ebola.
Il dipartimento di Stato Americano ha infatti confermato che un dipendente del Texas Health Presbyterian Hospital – l’ospedale texano dove nei giorni scorsi è morto il primo paziente ammalato di Ebola e sono state contagiate almeno due infermiere – che potrebbe essere stato esposto al virus è partito dal Galveston il 12 ottobre scorso, a bordo della Carnival Magic.
Il Washington Post riporta nell’edizione odierna le parole di Jen Psaki, portavoce del Dipartimento di Stato:
“La persona non ha avuto contatti diretti con con Eric Duncan, il cittadino liberiano morto di Ebola, ma potrebbe averne avuti con campioni clinici da lui prelevati.”
Si lascia dunque intendere che si tratti di un addetto di laboratorio, la cui identità viene al momento nascosta. Al momento della partenza della nave, coloro che lavoravano presso i laboratori federali erano soggetti ad auto-monitoraggio e quando da Atlanta le direttive sono cambiate, obbligando ad una quarantena anche ai tecnici, il passeggero aveva già iniziato la sua crociera.
Il periodo di incubazione di Ebola è tra i 2 ed i 21 giorni, e dall’esposizione al virus del passeggero sono già trascorsi 19 giorni. Dunque, si tratta innanzi tutto di una misura precauzionale e il paziente si trova attualmente in isolamento in cabina, sotto controllo del personale medico presente a bordo.
Al momento, la nave si trova a largo di Belize, dove le autorità locali hanno negato il permesso di attracco e di sbarco dei passeggeri, negando inoltre l’evacuazione via aerea del passeggero, con la motivazione di evitare qualsiasi forma di contaminazione durante il trasbordo. Una decisione che non è stata ben accolta dal Governo US…