Prosegue l’ultimo atto della storia della Costa Concordia. La ex nave da crociera ha lasciato il Porto di Pra’-Voltri ed è partita per il suo ultimo viaggio verso il Superbacino delle Riparazioni Navali di Genova, una navigazione lunga circa 10 miglia, un’ora e mezza senza mai superare le due miglia all’ora, trainata da sei rimorchiatori.
da Repubblica – La demolizione: Particolare attenzione avverrà durante la fase di smontaggio delle strutture dei ponti, con una tecnica che punterà a non compromettere la stabilità e la resistenza longitudinale del relitto.
Prima del trasferimento finale al bacino di carenaggio numero 4, quarta e ultima fase dell’operazione di smantellamento della Concordia, è prevista un’attività particolarmente delicata che prepara appunto al trasloco finale. Si tratta infatti di rimuovere i trenta cassoni d’acciaio utilizzati nella fase di raddrizzamento e che hanno consentito alla nave la stabilità e il galleggiamento.
Gli “sponson”, cioè i cassoni, potranno essere tolti dallo scafo anche con l’eventuale installazione di enormi air-bag che permetteranno appunto di scollegarli dallo scafo. Sempre in questa terza fase, avverrà la pulizia delle cambuse e delle celle frigorifere, che sono rimaste chiuse dal giorno della tragedia, nel gennaio del 2012. Completate tutte queste operazioni, si potrà procedere con il rimorchio del relitto dalla banchina ex superbacino al bacino di carenaggio numero 4, poche centinaia di metri all’interno dell’area delle Riparazioni, in cui arriverà una sorta di guscio vuoto
L’attività avverrà all’asciutto, dentro al bacino, con l’obiettivo di arrivare alla demolizione finale di tutte le strutture. Ma la quarta e ultima fase potrà dirsi conclusa soltanto quando tutti i materiali della nave, dopo la demolizione della stessa, saranno stati “gestiti”, cioè smaltiti, recuperati e trasportati fino alla destinazione finale. Cinquantamila tonnellate soltanto di acciaio saranno avviate agli altiforni e torneranno a nuova vita.