Era il 28 dicembre del 2014 quando si consumava la tragedia del Norman Atlantic, traghetto Ro-pax di proprietà della compagnia di navigazione italiana Visemar di Navigazione, noleggiato alla compagnia greca Anek Lines per la quale operava sulle rotte tra Italia-Grecia e viceversa.
Durante la navigazione sulla tratta tra i porti di Igoumenitsa (Grecia) e Ancona (Italia) un terribile incendio è divampato nel garage di bordo al ponte 4, danneggiando in modo grave il traghetto. L’incidente ha causato 9 vittime e ben 19 dispersi oltre a due ulteriori vittime facenti parte dell’equipaggio di uno dei rimorchiatori inviati sul posto. A causa delle estreme condizioni meteo marine le operazioni di soccorso si sono svolte via aerea, dove gli elicotteri italiani hanno svolto un ruolo fondamentale nel salvare vite umane. Sono stati tratti in salvo 477 naufraghi (l’intero equipaggio, 418 passeggeri e tre clandestini), con operazioni aeree e navali durate oltre le 36 ore. Molto probabile che a bordo del traghetto fossero presenti un imprecisato numero di clandestini provenienti dal Medio Oriente, nascosti tra i camion nei garage e mai reclamati.
A distanza di due anni, ancora non è chiara quale sia stata l’origine dell’incendio a bordo. Resta il fatto che due ore prima del tragico evento, un componente dell’equipaggio nel corso di un controllo trova un camion frigo con il motore in funzione per alimentare il sistema di raffreddamento della cella, senza però prendere provvedimenti.
Da qualche giorno degli importanti studi legali ( che rappresentano i familiari di sette vittime e cinquanta passeggeri sopravvissuti) hanno citato in giudizio quattro società per oltre 10 milioni di euro, si tratta una causa civile molto importante nel campo marittimo. Ha concluso lo studio legale, che ha ampiamente studiato il caso, che tutte le società coinvolte nella messa in acqua della nave Norman Atlantic quella tragica notte hanno responsabilità nella tragedia.
Resta ancora da chiarire da cosa sia partito l’incendio, se dal camion con il motore acceso, da un cortocircuito dell’impianto elettrico della nave o da altro. A finire sul banco degli imputati anche l’intero progetto nave ro-pax, in particolare sotto accusa finisce l’ampia apertura del ponte 4 che rende difficoltoso individuare un eventuale incendio favorendone la sua propagazione. A sostenere l’autorevolezza di questa tesi sugli errori di progettazione, viene citato l’esempio di un altro incendio alla nave gemella della Norman Atlantic, la Sorrento distrutta solo 4 mesi dopo da un incendio scoppiato al ponte 4 al largo delle Baleari, per fortuna senza vittime.