Moby Love, addio. Dopo quasi 19 anni di servizio per la compagnia della balena, è giunto il momento dei titoli di coda per l’unità.
La nave costruita nel 1975 presso il cantiere di Pietra Ligure, lunga 114 metri, larga 18 metri, con una capacità di circa 1000 pax ed un garage in grado di accogliere 22 trailers più 190 auto, non diventerà acciaio per elettrodomestici ma continuerà a navigare in Grecia per questa che può essere definita la sua terza vita. Dopo aver lavorato nel Mar del Nord, nel Mar tirreno ora sarà la volta del Mar Egeo.
Tra le unità più grandi e capienti a solcare le acque del canale di Piombino, lascerà un vuoto da colmare. Secondo Radio Banchina, sembra che l’unità sia stata acquistata da una compagnia greca (Portucalence), verrà impiegata nei collegamenti da e per le isole elleniche. Al momento la nave è ferma in quel di Piombino in attesa del cambio di bandiera, nome e dei nuovi proprietari. Sempre secondo Radio Banchina, entro la fine di febbraio la nave dovrebbe cambiare bandiera, alzare bandiera cipriota con il nuovo nome di Chrysa. Moby Love: Stesso nome, stesso destino. La memoria riporta all’anno 1993 quando il precedente Moby Love venne ceduto alla compagnia greca Ventouris Sea Line, la nave assunse il nome di PANAGIA TINOU 2 e navigò sulla rotta tra il Pireus – Paros – Naxos – Ios – Santorini. Dopo ulteriori cambi di proprietà la nave ha terminato la sua attività nel 2011 su di una nota spiaggia turca. Un ennesimo dispiacere per tutti i passeggeri elbani, dopo cambi nome di navi, ecco una nave storica della tratta salutare. La nave anche se con 42 anni all’attivo si presenta moderna ed accogliente al suo interno quanto ben tenuta all’esterno come in sala macchine.
Al momento tutto tace su di un eventuale nave sostituiva per i collegamenti con l’isola Elba, Moby Baby, Baby Two, Ale e una tra Giraglia/Bastia appaiono sufficienti per la stagione invernale quanto per quella intensa estiva. Tuttavia non sono da escludere colpi di scena, sarà forse il “piccolo” Moby Kiss a sostituire l’uscente Moby Love?
Ai posteri l’ardua sentenza…
*Foto degli interni dal sito naviearmatori.net