Se parliamo di relitti navali, il più celebre è sicuramente quello del Titanic. Tuttavia sui fondali dei mari “riposano” centinaia e centinaia di relitti navali, eccone alcuni meno noti…
BRITANNIC
Il 21 novembre del 1916, 4 miglia a ovest di Port St. Nikolo, Kea (Grecia), in una zona probabilmente minata, la nave Britannic proveniente da Napoli dove aveva sostato per rifornirsi di acqua e carbone, è affondata.
Non molti ricordano, ma in realtà il Britannic era nave gemella dell’Olympic e del Titanic, secondo quelle che ormai possono essere considerate leggende, in realtà la nave avrebbe dovuto chiamarsi Gigantic, per via dei miglioramenti strutturali apportati ed interni sempre più lussuosi rispetto alle navi sorelle precedenti.
Per anni il più grande relitto di nave passeggeri al mondo è rimasto all’ombra, solo nel 1975 lo scafo del Britannic venne localizzato dalla Calypso di Jacque Cousteau, giace ad una profondità di 120 metri e risulta abbastanza integro.
Altri progetti in passato ipotizzavano l’uso di un piccolo sommergibile per far visitare il relitto ai turisti, del resto il Britannic resta la nave passeggeri più grande e perfettamente conservata esistente al mondo a 120 metri di profondità nelle acque due miglia a largo dell’isola di Kea, non lontano da Atene (Grecia).
ACHILLE LAURO
L’indimenticata Achille Lauro, nave blu che per anni ha portato in giro per il mondo un pizzico di “Napoli” mentre era in navigazione al largo della Somalia durante una crociera tra Genova e il Sudafrica affonda.
Dopo un incendio a bordo durato due giorni, il 2 dicembre avviene l’affondamento che causò tre vittime, un disperso e otto feriti. In tutti i modi si è cercato di salvare la nave, ma questa si inclinò su di un lato poco dopo essere stata agganciata da un rimorchiatore e affondò rapidamente.
La nave non è mai stata recuperata per via dei costi esorbitanti di un eventuale azione. Da quel momento, lo scafo dell’Achille Lauro è lì, in fondo al mare, a 95 miglia dalla costa somala, in pieno Oceano Indiano, a circa 5 chilometri di profondità.
BIANCA C
La Bianca C in servizio per Linea C (attuale Costa Crociere) è affondata il 24 ottobre del 1961 a circa un miglio di distanza dell’isola di Grenada, nel Mar dei Caraibi, a causa di un incendio sviluppatosi in sala macchine. Passeggeri ed equipaggio riuscirono a salvarsi, anche grazie all’aiuto dei pescatori grenadini.
Il relitto, noto come “Titanic dei Caraibi”, si trova a poca distanza dalla spiaggia turistica di Grand Anse, a una profondità di circa 50 metri. La famiglia Costa, per la coraggiosa e decisiva opera di salvataggio di passeggeri ed equipaggio della nave italiana, donò al popolo di Grenada una statua in bronzo raffigurante il Cristo degli abissi, attualmente posto sulla banchina del porto di Saint George’s capitale dell’isola caraibica.
SEA DIAMOND
Il 5 aprile del 2007 la nave da crociera Sea Diamond si incaglia in una scogliera vulcanica a est di Nea Kameni, all’interno della caldera dell’isola greca di Santorini. I 1195 passeggeri, sono stati tutti evacuati in modo sicuro in tre ore e mezzo, con qualche ferito.
Successivamente è stato riportato che erano dispersi due passeggeri francesi. La Sea Diamond viene rimorchiata al largo degli scogli dove affonda.
La nave giace tuttora sul fondo marino che bagna le coste dell’isola di Santorini. Nonostante ripetute richieste di rimuovere il relitto per motivi di inquinamento tutto è risultato vano poiché la rimozione della Sea Diamond sarebbe “troppo costosa”.